
Piante antinfiammatorie
Aglio, liquirizia, curcuma, aloe vera e artiglio del diavolo, sono alcune delle erbe contenute nell’elenco delle piante antinfiammatorie per le articolazioni, intestino, vie urinarie, prostata, la gola, mal di testa, pelle e per i nervi, le cui proprietà curative sono preziose per la salute umana. I loro effetti benefici possono aiutare a prevenire infiammazione e dolore.
Che cos’è l’infiammazione, e quando una pianta può essere definita antinfiammatoria? Che cosa mangiare per ridurre l’infiammazione? Queste sono solo alcune delle domande a cui risponderemo in questo articolo. Quindi, prima di consultare l’elenco completo delle erbe antinfiammatorie occorre capire a che cosa servono e come poterle utilizzare.
L’infiammazione rappresenta il meccanismo di difesa più efficace contro patogeni, tossine, ustioni lesioni, infezioni e allergie, determinando conseguentemente un processo riparativo. È riconoscibile dall’insorgenza di 5 sintomi: arrossamento, aumento della temperatura, dolore, gonfiore e riduzione della funzionalità. Può causare dolore e per ridurre il processo infiammatorio si utilizzano farmaci antinfiammatori o erbe e piante medicinali con proprietà antinfiammatorie che stimolano la risposta immunitaria e riducono il dolore.
Una pianta viene definita tale, se contiene sostanze che possono essere utilizzate per prevenire lo sviluppo infiammazioni o facilitarne il trattamento riducendo i sintomi da essa generati. Ma dove è possibile acquistarle e come? Ovviamente dipende dalla specie, ma si possono trovare fresche, secche e in polvere in qualsiasi erboristeria, sotto forma di infusi, decotti, tinture alcooliche o vinose, olii essenziali, integratori alimentari e capsule. Famosissime sono le tisane antinfiammatorie a base di malva come antinfiammatorio naturale per l’intestino.
Ecco, di seguito, l’elenco completo delle piante medicinali antinfiammatorie, a che cosa servono e come usarle, le loro proprietà curative, controindicazioni e come coltivarle.
Erbe piante antinfiammatorie e rimedi naturali, quali sono e a cosa servono: elenco completo
Quali sono le migliori erbe e piante antinfiammatorie per l’intestino, prostata, pelle, articolazioni, vie urinarie, la gola, mal di testa e per i nervi?
- Curcuma: combatte diverse infiammazioni e dolori cronici come i dolori muscolari, il mal di denti e artrite.
- Zenzero: contrasta le infiammazioni dovute a osteoartrite e artrite reumatoide.
- Boswellia: inibisce la sintesi dei leucotrieni, delle prostraglandine e degli enzimi che degradano il tessuto cartilagineo.
- Artiglio del diavolo: indicata in caso di dolori muscolari, quali tendiniti, osteoatrite, artrite reumatoide, mal di schiena, mal di testa, cervicale, contusioni, sciatica, artrite e artrosi.
- Pepe di cayenna: indebolisce il segnale di dolore che il corpo manda al cervello, usata per dolori articolari, mal di testa e eruzioni cutanee.
- camomilla
- Malva: contro infezioni vaginali, tosse grassa o infiammazioni intestinali alle gengive o per il mal di denti.
- Aglio: mal di denti, otite e dolori muscolari, aiuta a controllare la pressione arteriosa proteggendo il sistema cardiovascolare.
- Liquirizia: gastroprotettiva ed espettorante, ha un’azione antibatterica.
- Cannella: contrasta le infiammazioni dovute all’assunzione di cibi troppo grassi
- Aloe vera: efficace nei casi di artrite, di reumatismi e di dolori articolari. Ottima per i disturbi intestinali come gastrite, colite, intestino irritabile, ulcera e in generale infiammazioni delle mucose.
- Arnica: per il trattamento di disturbi legati al sistema cutaneo e all’apparato osteoarticolare. Riduce le infiammazioni nelle distorsioni o slogature, il dolore dovuto a traumi, ematomi, stiramenti e contusioni, favorisce l’assorbimento di lividi.
- Spirea: inibisce la sintesi delle prostaglandine, responsabili della sensazione di dolore e del infiammazione. Usata contro i malanni di stagione, artrosi, artrite reumatoide, mal di denti, mal di schiena e problemi cervicali.
- Camomilla: antispasmodico nei disturbi gastrointestinali e antinfiammatorio locale per la cute ed il cavo orale.
Controindicazioni antinfiammatori naturali: chi deve evitarli
Le piante e erbe antinfiammatorie apportano tanti vantaggi all’organismo, ma possono insorgere controindicazioni ed effetti collaterali se si fa un consumo eccessivo e prolungato. È necessario consultare il proprio medico curante quando si decide di utilizzare un rimedio naturale. Specialmente in caso di malattie pregresse, assunzione di farmaci o integratori alimentari, in caso di gravidanza e allattamento, nei bambini, oppure in caso di allergia verso uno o più componenti che lo costituiscono. Le controindicazioni ovviamente variano da pianta a pianta, ecco perché è fondamentale rispettare sempre le dosi consigliate senza esagerare.
L’assunzione di zenzero e curcuma è sconsigliata se si fa uso di farmaci per il diabete, antinfiammatori e antigoagulanti, specialmente prima di un’intervento. Lo zenzero può provocare gastriti e ulcere se si superano le dosi giornaliere. La liquirizia deve essere evitata da chi soffre di ipertensione, ipopotassiemia e ipenatriemia, o ha problemi di grave insufficienza renale, cirrosi epatica e diabete.
L’ artiglio del diavolo è controindicata a chi è affetto da gastrite e ulcera peptica, interagisce inoltre con farmaci anticoagulanti, ipotensivi, ipoglicemizzanti orali, antiaritmici e FANS. L’arnica può provocare lesioni di tipo irritativo o caustico nella sede di applicazione. La boswellia in alcuni rari casi può causare eruzioni cutanee, nausea e diarrea. La malva, invece, è un rimedio sicuro, è controindicata solo in caso di ipersensibilità a uno o più componenti presenti nella pianta. La spirea è controindicata ai soggetti con ipersensibilità accertata all’acido-acetil-salicilico e a chi è in trattamento con cardioaspirina o anticoagulanti del sangue.
Il prelievo delle erbe in natura è fortemente sconsigliato se non si ha una adeguata preparazione naturalistica e botanica. Alcune piante medicali sono protette da vincoli che ne limitano il prelievo, mentre altre sono molto simili ad erbe molto pericolose e possono essere facilmente confuse.
Quali piante antinfiammatorie è possibile coltivare e come fare
Grazie alle loro caratteristiche botaniche la gran parte delle erbe e piante antinfiammatorie, sono facilmente coltivabili in Italia, che sia in giardino o in appartamento in vaso.
La coltivazione della curcuma e dello zenzero si esegue con frammenti di rizomi, amano il clima caldo e umido. La coltivazione in vaso è da preferirsi, per agevolare la possibilità di tenerla a riparo durante l’inverno. Per quanto riguarda la liquirizia, la coltivazione avviene dai semi. Ama luoghi soleggiati e va innaffiata sporadicamente. La spirea ama le posizioni luminose e soleggiate ma tollera abbastanza bene il freddo.
L’artiglio del diavolo viene coltivata oltre che per le sue proprietà anche come pianta ornamentale. Ama i luoghi più soleggiati e caldi, al riparo dalle gelate notturne, predilige terreni particolarmente sabbiosi e deve essere irrigata solo nel periodo estivo. L’arnica ama i luoghi semi-ombrosi o al riparo di alberi ad alto fusto, predilige terreni sciolti, ben drenati e con PH leggermente acidi. La malva si propaga tramite semi, predilige i luoghi soleggiati e terreni drenati misti a sabbia. L’aloe predilige i climi caldi, difficilmente resiste a temperature al di sotto dei 0°. Il terreno migliore per la sua crescita è costituito da 3 parti di sabbia e una di terriccio su un fondo di argilla, in quanto teme i ristagni idrici.