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Baby stalker: profilo psicologico, come difendersi, denuncia e pene

Flavia de Durante 15 Marzo 2021
F. d. D.
25/04/2024

Aumentano i casi di reati di stalking tra i bambini, ma chi sono i baby stalker e come riconoscere un molestatore, profilo psicologico, come difendersi, denuncia e pene.

Lo stalking esiste anche tra adolescenti minorenni e bambini che sviluppano un atteggiamento ossessivo per un’altra persona, loro coetanea o meno. Le cause possono essere molteplici, così come le casistiche.

“Ancona, baby stalker minorenni arrestati per violenze psicologiche e fisiche a danno di loro coetanei, tra cui disabili.” “Stalking di gruppo tra bambini ad Alessandria. Sedicenne picchiato in discoteca e poi vessato da continue minacce e ingiurie.”

E questi non sono che solo alcuni dei tristi casi di cronaca.

In Italia, l’Istituto di ricerca psicosociale ha svolto un’indagine a campione sulla popolazione di pre-adolescenti e adolescenti. Circa 800 individui dai 13 ai 17 anni rispondono alle caratteristiche di future condotte persecutorie e violente.

In tutta Italia, nel 2018, i minorenni denunciati o arrestati dalle Forze di Polizia per stalking sono circa 370. Nel 2019, dai dati dell’ISTAT, sono 314.

Per conoscere il significato di baby stalker, profilo psicologico, come riconoscere un molestatore, aspetto giuridico e come difendersi, abbiamo sentito dei professionisti. La psicologa forense e criminologa investigativa Roberta Bruzzone, l’avvocato penalista Cecchino Cacciatore e la dirigente scolastica Rossella De Luca

Baby stalker, come riconoscere un molestatore, profilo psicologico della vittima e come difendersi

Lo stalker minorenne sviluppa un attaccamento patologico ad una sua vittima, come fa l’adulto, diventando assillante e molestatore. Complicato è creare un profilo psicologico del baby stalker chiaro, per cui è difficile riconoscere un molestatore. Le ragioni che lo spingono all’ossessione sono estremamente differenti.

Gli atteggiamenti persecutori riguardano, purtroppo, bambini e adolescenti. Proviamo a fare un quadro completo della situazione con la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone.

“La questione legata allo stalking, anche se in età adolescenziale o infantile, solitamente nasce da problematiche personologiche molto serie. E’ importante cogliere i segnali della precoce propensione a vivere il rapporto con l’altro in maniera persecutoria. Questi rappresentano un segno di sviluppo della personalità malevola. Solitamente si tratta di una personalità improntata su problematiche di natura affettiva molto serie.” –Ci spiega Roberta Bruzzone-.

“Un minore che mette in campo questo tipo di condotte è un individuo che ha bisogno di un enorme aiuto sotto il profilo psicologico. Che questo tipo di comportamenti in un età così precoce tradiscono una modalità di entrare in relazione con gli altri profondamente disfunzionale.

“Nello stalking, in generale, l’atto persecutorio è un modo per dissipare angoscia. Danneggiare l’altro è l’unico modo per alleggerire il carico di questa emozione che affligge il molestatore. Quando arriva il rifiuto, però, si ritorna nell’angoscia e la condotta tende a ripetersi. – Fa sapere la Bruzzone -.

Spesso è un bambino bisognoso d’affetto, il baby stalker, il suo profilo psicologico potrebbe essere legato ad una una base affettiva fragile, carenza d’amore familiare ad esempio. Ma cosa scatta nella sua mente e come aiutarlo?

“Bisogna prima di tutto coinvolgere i genitori di questo soggetto. Si devono rivolgere ad uno psicologo specialista dell’età evolutiva. La valutazione verrà fatta sia del minore e della famiglia. Spesso, i molestatori minorenni manifestano problematiche che riflettono quelle di un intero nucleo familiare.“- Aggiunge la specialista in criminologia -.

Il problema dunque va oltre il singolo minore. La terapia, di conseguenza, coinvolge anche la famiglia. -“Anche perché i genitori devono imparare a gestire una serie di manifestazioni, una volta riconosciuto il problema. Nei casi più gravi, quando a casa non ci sono le condizioni per aiutare il giovane, si procede con l’affido o il collocamento in strutture apposite.” – Chiarisce la criminologa Roberta Bruzzone -.

Vittime di baby stalking: cause, danni e rimedi

Cosi come è importante riconoscere un baby stalker, altrettanto fondamentale è entrare nella psicologia della vittima per trasformare la paura in forza per reagire e difendersi dalle molestie.

Le vittime nella maggior parte dei casi sono coetanei dei molestatori. Può capitare anche che siano più grandi soprattutto nella scuola. A prescindere dall’età, la vittima dell’atto persecutorio può essere un soggetto in quel momento più debole. Oppure qualcuno che attira il persecutore per una qualche caratteristica fisica o mentale.

E necessario intervenire quanto prima per aiutare la vittima di stalking: cosa fare e in che modo procedere, è la criminologa Roberta Bruzzone a dircelo -.

Ci si può rivolgere all’autorità giudiziaria se parliamo di condotte allarmanti ripetute. Una situazione del genere, con atteggiamenti persecutori ripetuti non va mai sottovalutata.”

“Per quanto riguarda l’aspetto psicologico della vittima, esistono numerosi percorsi terapeutici per aiutarla. L’ansia può sparire. Un trattamento molto efficace è l’EMDR. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Mirato a far superare questo tipo di scenari. Con la psicoterapia si ritrova la serenità precedente.

Come denunciare un baby stalker: reato e pene per il minore

Come abbiamo visto, per difendersi dal baby stalker occorre segnalare il molestatore minorenne alle autorità. Questo sarà di aiuto sia per il soggetto persecutore, sia per la persona molestata. Ci siamo rivolti agli avvocati Cecchino Cacciatore e Nicola Cerasuolo per conoscere come denunciare un minorenne stalker, e per conoscere reati e pene.

Quello del “Baby-stalking” è materia con la quale i tribunali della nazione hanno iniziato a fare i conti. Chiara dimostrazione che il fenomeno si radica anche nella quotidianità adolescenziale.”- Chiariscono gli avvocati –

“Il delitto è previsto dall’art. 612 bis C.p., quale serie di condotte, che in questo caso, vedono i minorenni di anni 18 avvicendarsi sia quali vittime, sia come autori del reato.”- Affermano l’avvocato penalista Cecchino Cacciatore e il suo collaboratore.

Il tribunale dei minori è competente a giudicare i reati commessi prima di compiere la maggiore età. Precisamente, tra i 14 e i 18 anni.  Il tribunale per i minorenni è comunque competente anche se il reato è stato commesso in concorso o a danno di un maggiorenne.”

Quali pene sono previste per i giovani molestatori? “Nel novembre del 2018 è entrato in vigore il D.Lgs. 2 ottobre 2018, n. 121. Concernente la disciplina dell’esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni. – Spiegano gli avvocati –

“Sono state elaborate le misure penali di comunità, ossia alternative alla detenzione. Prevedono un programma di intervento educativo coinvolgente anche il nucleo familiare del minore.”

Il caso, baby stalker a scuola: come riconoscerlo tra i banchi

“Il professore mi ha messo un brutto voto, devo fargliela pagare! Se ne pentirà. “Questa ragazzina mi piace troppo. Voglio stare sempre con lei,  e deve essere solo mia amica. Perché mi rifiuta?” “La professoressa ha delle bellissime gambe ma non accetta i miei complimenti. Ma io non la smetterò.”

Questi sono solo alcuni dei pensieri dai quali può effettivamente nascere l’ossessione di un minorenne. La vittima della persona assillante, può essere un adulto o un coetaneo. Il profilo psicologico del baby stalker si forma spesso tra i banchi di scuola, lo studente è assillante con il compagno o con la professoressa.

“Non sono, purtroppo, infrequenti casi di Baby-stalking” che si annidano tra le mura scolastiche.”- Ci fa sapere anche l’avvocato Cecchino Cacciatore -.

“Tali atteggiamenti vanno di pari passo e convivono insieme al crescente dramma del bullismo nell scuola. Ragion per cui, tenuto conto della sede delicata in cui accadono, possono verificarsi fenomeni nei riguardi di coetanei o addirittura degli insegnanti”.

“E’ necessario sradicare sul nascere tali condotte portando immediatamente a conoscenza dell’accaduto il Dirigente scolastico. Di pari passo, contemporaneamente, l’autorità giudiziaria.” – Conclude l’Avvocato Cecchino Cacciatore -.

E’ proprio alla dirigente scolastica, la professoressa Rossella De Luca che ci siamo rivolti.

“I casi di baby stalker a scuola sono molteplici. Il più frequente è lo studente arrabbiato con l’insegnante a causa di un brutto voto. Spesso si sente forte poiché supportato dai pari o addirittura dalla famiglia. Casi più da cronaca, invece, sono quelli che vedono l’alunno infatuarsi del o della docente. Lo stalking da parte di un minorenne ad oggi avviene con meno difficoltà. Anche perché non c’è bisogno del coraggio di guardarsi negli occhi. Basta una chat, un messaggio.” – Fa sapere la DS-.

Esiste un modo per aiutare il giovane molestatore? Spesso il baby stalker bisognoso d’affetto è egli stesso una vittima. Magari è un ragazzino che non si sente amato, supportato, seguito. Per questo cerca in una figura di riferimento tutto quello che non ha. Può iniziare quindi l’attaccamento ad un altro studente o un professore. Questo però non avviene in maniera sana, ma morbosa.”  – Dichiara la dirigente Rossella De Luca -.

Bisogna innanzitutto chiedere il supporto della famiglia. Successivamente si attiva lo psicologo scolastico. Eventualmente si può pensare ad un intervento dei servizi sociali.– spiega la preside.

“Quello che io credo, però, è che la scuola non debba mai rinunciare al suo scopo educativo. Deve mettere in atto delle attività che privilegino l’educazione affettiva. C’è una difficolta enorme da parte dei ragazzi di comunicare le proprie emozioni. Altra cosa fondamentale, poi, è l‘educazione al rispetto.”

Rispetto che spesso manca nei confronti del docente. Se la vittima è un insegnante, come si può difendere? “Se ci siano dei reati bisogna seguire delle vie legali. In caso contrario, il docente avrà il supporto totale della scuola intera e del dirigente. Anche attraverso un percorso psicologico.” – Conclude la dirigente Rossella De Luca -.

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto