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Diventare pilota di auto da corda dalla Formula 1 al Rally

Redazione Controcampus 24 Novembre 2013
R. C.
25/04/2024

Ecco come diventare pilota di auto da corsa, di formula 1 e di rally: consigli del pilota Stohr.

 

Molti ragazzi crescono con una grande passione, diventare pilota. C’è chi vorrebbe diventare pilota di aerei, chi invece resta con i piedi per terra non rinunciano alle grandi sfide e velocità e vuole diventare pilota di auto.

Diventare Pilota di auto sportive, da formula 1 o Rally, è il sogno di molti.  Non è una strada semplice, “E’ necessario fare una vera e propria gavetta attraverso le varie categorie” ci fa sapere il Pilota Stohr.  

E allora, come diventare pilota e quale carriera e gavetta bisogna fare per diventare pilota di Auto: di Rally o di Formula 1?

Chi è il pilota di Rally e chi quello di formula 1 o auto da corsa?

Il Rally è una disciplina sportiva dell’automobilismo che si svolge su strade pubbliche sia asfaltate che sterrate utilizzando vetture da competizione derivate da modelli stradali. Per la precisione, si tratta di un misto tra gara di regolarità, visto che sui tratti di trasferimento le vetture devono rispettare il Codice della strada, e gara di velocità a cronometro.

Come diventare pilota di auto da corsa e piloti di Rally: consigli pratici e passi da seguire

  • Regolarsi a seconda della somma a propria disposizione: ipotizziamo una cifra di partenza di 30.000 euro, con un budget del genere si riesce a correre, salvo grosse complicazioni alla macchina, per almeno due anni e la maggior parte del budget viene appunto impiegato nell’acquisto del mezzo. Se, invece, si vuole provare una gara senza il vincolo dell’acquisto, esistono varie forme di noleggio di auto di quasi tutte le categorie e il prezzo varia dai 3.000 ai 15.000 euro, compresa auto, assistenza meccanica e trasporto sul luogo della gara.
  • Scegliere la propria auto da competizione: Prima di comprare la macchina, è necessario decidere da quale classe si vuole partire per diventare pilota. Se non si ha esperienza è sempre consigliabile, anche per mantenere basso il budget, partire dalla categoria più bassa, la Racing Start,o dalla classe Gruppo N. Le macchine sono divise per classi in base alla cilindrata e al grado di elaborazione.
  • Indossare gli indumenti adatti: il necessario consiste in tuta, sottotuta e guanti ignifughi, casco con interfono, scarpe e collare Hans. La cosa essenziale è che ogni capo di abbigliamento e accessorio sia regolarmente omologato dalla FIA, ente governativo che regola a livello mondiale tutto quello che riguarda gli sport automobilistici.
  • Prendere le dovute precauzioni per la sicurezza personale: la parte più importante di tutto quello che ruota intorno a questo sport è la sicurezza di tutte le persone che partecipano. E’ Importante avere un rollbar in regola con le ultime direttive, sedili e collare Hans della giusta misura, cinture a 4 o 6 punti ed estintori e a portata di mano.
  • Prendere la licenza: per diventare pilota è essenziale la partecipazione ad uno dei corsi di prima licenza dell’ACI/CSAI, che spiega come acquistare, allestire e correre consapevolmente. È necessaria una normale visita medica sportiva completa di elettroencefalogramma, e una vaccinazione antitetanica. Con la documentazione ottenuta, ci si presenta ad una delegazione ACI e si richiede la licenza di Conduttore.
  • Come e quando gareggiare: Il calendario delle gare è distribuito su tutto il territorio italiano. Bisogna innanzitutto identificare una zona comoda o di particolare interesse e procedere all’iscrizione. A questo proposito, se non si possiede la licenza da concorrente, ci si può appoggiare alle scuderie, organizzazioni no profit che aiutano i piloti a muoversi nell’ambito di una gara. Se invece si ha la licenza di concorrente, ci si può iscrivere a proprio nome.

Come diventare pilota di auto da corsa e piloti Formula 1

  • Talento e…sponsor: avere degli sponsor personali che possano spianare la strada è da considerare una condizione necessaria nel mondo delle corse. Talento compreso.
  • Iniziare dalle categorie minori: dopo aver trovato dei buoni sponsor ed aver allacciato qualche legame con una casa motoristica, è il momento di fare esperienza. Una volta lasciati i kart, le occasioni non mancano. Ad esempio sono molto interessanti i campionati di F3 nazionali che preparano al passo nella F3 Euroseries ed all’eventuale approdo in GP2 Dal 2009, inoltre, la FIA ha realizzato un campionato di Formula 2 vetture a bassissimo costo ma con un interessante potenziale, tale da fare direttamente concorrenza alla GP2 di Bernie Ecclestone.
  • Gareggiare all’estero: alcuni piloti, per avere maggiori possibilità, sono emigrati altrove. In America, ad esempio, dove vengono offerte molte occasioni a giovani piloti con voglia di gareggiare sul serio per diventare un pilota vero.
  • Far parte di un programma giovani: Molti piloti sono figli dei vivai che i team da qualche tempo coltivano al fine di trovarsi il campione del futuro direttamente in casa propria. La squadra che più si avvale di questa opportunità è la Red Bull, insieme a Renault e Toyota.
  • Essere un eccezionale tester. Ci sono alcuni piloti che si sono legati in modo molto stretto ad una squadra che ha apprezzato le loro capacità di tester. Il caso più clamoroso è quello di Felipe Massa che da collaudatore nel 2003 ha trovato, grazie al Cavallino, ancora dei sedili in F1 fino al momento del passaggio come pilota titolare Ferrari nel 2006.
  • Prendere la licenza: la licenza, così come per il Rally, necessita di un esame presso il CSAI. Ma entriamo più nel dettaglio.

Quando guadagna un polita di Formula 1 e come prendere la licenza

E’ necessario frequentare un breve corso teorico che illustri le regole e il mondo dello sport automobilistico presso la sede dell’Automobile Club della propria provincia. In seguito è necessario presentare il certificato di idoneità in attività agonistica e un certificato di vaccinazione antitetanica. Il costo di tutto questo cambia a seconda della licenza che si chiede: sono previsti 72 euro per il Karting e dai 72 ai 210 euro a seconda della licenza scelta che varia dal tipo di specialità alla quale si intende partecipare e dal tipo di vettura col quale si vuole gareggiare.

Ma quanto guadagna un pilota di Formula 1. Non è semplice fare una stima del guadagno che un pilota di Rally o di Formula 1 può avere. Molti piloti, in particolare quelli alle prime armi, solitamente non guadagnano praticamente nulla ma sono gli eventuali sponsor ad ammortizzare le spese previste per la corsa. Se si riesce a diventare, grazie al proprio talento, dei professionisti e si arriva a gareggiare nella Formula 1, la massima espressione di questa tipologia di sport, si parla di migliaia di euro, anzi, milioni! Uno dei piloti più pagati, come Fernando Alonso, arriva (secondo quanto i giornali di settore dichiarano) a guadagnare anche 30 milioni di euro all’anno. Insomma, se si sfonda si ha a che fare con belle cifre!

Come diventare pilota di auto da corsa, Siegfried Stohr, pilota esperto
Stohr

Stohr

Dott. Stohr, come ha raggiunto il successo in qualità di pilota, arrivando così a gareggiare in Formula1? “Della mia esperienza ne ho parlato ampiamente nel mio libro, “Dove soffia sempre il vento”, in cui parlo proprio di questo: come diventare pilota di Formula 1. Ho corso il primo anno ma non avendo disponibilità economiche alla fine dello stesso anno ho dovuto interrompere tutto; fortunatamente sono ritornato a correre grazie ad un paese, Sant’Agata sul Salterno che ha finanziato i miei mezzi. Da qui sono andato avanti attraversando tutte le tappe, anzi bruciandole in quanto dopo 5 anni ero già nel circuito di Formula1. 

Esaminando il tutto da un punto di vista psicologico, ciò che mi sento di dire è l’importanza che hanno la capacità, la voglia di crescere, di imparare e lo spirito di sacrificio; sono elementi essenziali per la realizzazione di un percorso come questo.”

Quali tappe ha dovuto percorrere per diventare pilota in Formula 1? “Per diventare pilota è necessario fare una vera e propria gavetta attraverso le varie categorie; ho scelto la formula a quei tempi più competitiva, la Formula Italia, diventando l’anno successivo campione italiano. Ho ottenuto lo stesso risultato nella Formula 3, ho corso due anni in Formula 2 e nel secondo anno sono arrivato 4 all’europeo e primo nella competizione fra privati. A quel punto un team di Formula 1 mi ha chiamato e, grazie alla mia esperienza, ho avuto le porte aperte.”

Quali studi ha dovuto fare per arrivare a correre in Formula 1? “Per poter correre è necessario possedere  la patente di tipo B da almeno un anno, prendere la licenza per poter affittare una macchina da corse e partecipare alle gare.  La licenza, che solitamente si consegue con la sola patente di tipo B posseduta da un anno, è ottenibile con un esame sostenuto attraverso gli Automobile Club della propria provincia e rilasciato dalla CSAI la quale si occupa di organizzare delle gare e, soprattutto, degli esami che, se superati, permettono di accedere ai circuiti più veloci. 

Personalmente devo dire che la mia esperienza nella corsa coi go-kart è stata importantissima, ho iniziato a praticarla a soli 14 anni e se non mi fossi fatto le ossa da ragazzo non sarei certo riuscito a raggiungere livelli così importanti.”

Quali consigli si sente di dare ai giovani per diventare pilota di auto? “Per diventare pilota suggerisco, vista la mia esperienza di iniziare da giovanissimi e di fare i primi passi nelle corse dei go-kart. Questo, se fatto da piccoli, permette un più facile accesso alle gare più potenti, cosa che oggi è possibile fare già a 16 anni.  E’ importante, infine, metterci tanta passione, spirito di sacrificio e allenamento: il pilota deve allenarsi non solo nella guida ma anche fisicamente in modo da sentirsi e vivere da vero atleta.”

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto