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Paolo Antonio Ascierto: chi è il medico della cura Coronavirus

Daniela Saraco 30 Marzo 2020
D. S.
25/04/2024

Ecco chi è Paolo Antonio Ascierto, medico oncologo del Pascale di Napoli che usa il Tocilizumab contro il coronavirus: curriculum del dott.

Ascierto PDF, biografia, incarichi professionali.

Paolo Ascierto, nato a Solopaca l’otto Novembre, 1964, è un medico oncologo e ricercatore italiano.

La sua attività clinica e di ricerca si concentra  sulla prevenzione e cura del cancro. In  particolare si occupa di melanoma e di immunoterapia dei tumori.

La vita di Paolo Ascierto è costellata di successi conseguito grazie ad uno studio costante sulla lotta e prevenzione ai tumori. Attualmente è Direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori G.Pascale di Napoli. E’ anche  il Presidente della Fondazione Melanoma.

E’ una ONLUS, che sostiene progetti di ricerca e campagne di sensibilizzazione e informazione per i cittadini. Durante la lotta contro il coronavirus, Paolo Ascierto ha sviluppato un protocollo da presentare all’Aifa per ricevere l’ok alla sperimentazione del Tocilizumab. Il primo utilizzo del farmaco in Italia nel trattamento dell’infezione è stato, infatti, reso possibile da una stretta collaborazione tra il dott. Ascierto e ricercatori cinesi della  Università di scienze e tecnologia.

Ma che cosa è Tocilizumab? E per quali malattie si utilizza? È un farmaco immunosoppressore, studiato per il trattamento dell’artrite reumatoide anche sui  bambini. Durante la pandemia del 2020, dunque, il farmaco sta avendo buoni risultati sui pazienti infettati. E’ di poche ore fa, infatti, la notizia di sei pazienti ricoverati per coronavirus a Caserta  guariti dopo il trattamento con il farmaco. La casa produttrice Roche si era anche  offerta di regalare il medicinale a tutte le strutture sanitarie che ne facessero richiesta. Ma l’aumento smisurato dei contagi e l’uso sperimentale del farmaco sta dando non pochi problemi nella gestione produttiva.

Ma chi è Paolo Antonio Ascierto e in cosa consiste il suo metodo sperimentale contro il Coronavirus? Vediamolo nel dettaglio.

Chi è Paolo Antonio Ascierto: curriculum e biografia del medico della cura Covid-19

Per capire chi è Paolo Antonio Ascierto, curriculum e biografia sono certamente il punto d’inizio per conoscerlo meglio. Apprendiamo che è Dirigente Medico presso l’Oncologia Medica e Terapie Innovative del Dipartimento Melanoma. Inoltre è un ricercatore italiano. Tra le principali ricerche segnalate all’interno del curriculum, dal 1991 ha studiato:

  • Genetica e Proteomica nel melanoma;
  • Monitoraggio biochimico ed immunologico dei pazienti affetti da melanoma;
  • Screening delle lesion pigmentate della cute e diagnosi precoce del melanoma attraverso sistemi computerizzati per l’analisi di immagine;
  •  Immunoterapia del cancro;
  • Nuove startegie di trattamento del cancro.

Durante la pandemia del 2020, Paolo Antonio Ascierto ha studiato gli effetti respiratori nei polmoni affetti da Covid-19. I sintomi risultano simili a chi soffre di polmonite acuta dovuta a gravi patologie oncologiche.  

Dunque, nasce l’dea di usare il farmaco anche nella cura del coronavirus. A Napoli hanno trattato 15 pazienti e dei 7 intubati 5 hanno avuto un miglioramento importante. Dei 5 pazienti di sub-intensiva, quindi non ancora intubati, 4 hanno avuto dei miglioramenti. L’azienda farmaceutica ha distribuito mille trattamenti in tutta Italia. Perché usare questo farmaco e non un vaccino? L’oncologo spiega che i tempi per un vaccino sono lunghi. Difatti, l’ipotesi è di almeno 18 mesi di lavoro e sperimentazione. Una cura ufficiale contro il coronavirus non c’è, ma questo farmaco sembra essere efficace.

In cosa consiste il metodo Ascierto Pascale contro il Coronavirus

L’Unità d’immunologia clinica dell’ospedale Pascale di Napoli, guidata da Ascierto, sta utilizzando  il Tocilizumab per arginare i danni ai polmoni prodotti dal coronavirus. Il professore ha, infatti, sviluppato il protocollo da presentare all’Aifa per ottenere l’ok alla sperimentazione. In cosa consiste il metodo Ascierto Pascale? Si basa sull’utilizzo di un trattamento con Tocilizumab.  Il farmaco è un ottimo alleato per combattere i sintomi del Coronavirus. I riscontri favorevoli sono già giunti. I primi pazienti che, dopo la somministrazione del medicinale, sono stati estubati. Difatti,  i polmoni hanno ripreso a svolgere la loro attività fisiologica senza aiuti esterni.

Il farmaco è stato somministrato, per la prima volta in Italia, il 7 marzo su due pazienti dell’ospedale Cotugno. La sperimentazione clinica, con l’approvazione dell’Aifa, è arrivata  giovedì 19 marzo. Sono previsti due gruppi di pazienti.  Nel primo, il farmaco viene somministrato a quelli che hanno uno stadio di malattia iniziale, non intubati o intubati da 24 ore . Nel secondo, la somministrazione viene effettuata a chi è intubato da oltre 24 ore. Dunque, i miglioramenti o le eventuali reazioni cambiano a seconda dello stato del paziente.

Biografia e incarichi: chi è Paolo Antonio Ascierto professionalmente

Tra le notizie più importanti relative alla vita di Paolo Ascierto, è da segnalare che il Professore a Luglio 1990 ha conseguito la  Laurea in Medicina e Chirurgia all’ Università degli studi di Napoli Federico con 110/110 e lode con menzione speciale.  A Luglio 1994 ha conseguito la Specializzazione in Oncologia con 70/70 e lode.

Dal 2004 al 2007 ha ricoperto l’incarico di presidente dell’Intergruppo Melanoma Italiano, associazione No-Profit nata nel 1998. È ideatore e organizzatore di “Metti il Melanoma in Fuorigioco”, manifestazione nazionale ideata per sostenere la ricerca scientifica sul melanoma e promuoverne la prevenzione. Dal febbraio 2006 è stato componente della Commissione Nazionale “Tumori Cutanei” della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori.

Nel giugno del 2007 è stato nominato membro dell’International Melanoma Working Group, gruppo di studio internazionale sul melanoma. Nell’ottobre dello stesso anno, è nominato dal Ministero della Salute componente della commissione oncologica nazionale, équipe di esperti presieduta da Umberto Veronesi che lavora alla pianificazione e progettazione del piano oncologico nazionale. Dal 2008 al 2011 è stato Direttore dell’Unità di Oncologia Medica e Terapie Innovative presso l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli.

Dal 2010 è Presidente e socio fondatore della Fondazione Melanoma – ONLUS, nata  grazie al sostegno di due istituzioni pubbliche: l’Istituto Tumori Pascale di Napoli e la Seconda Università degli Studi di Napoli.

Dal 2014 è anche Presidente della Società Campana di ImmunoTerapia Oncologica. E’ anche autore di oltre 80 pubblicazioni recensite su riviste scientifiche.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto