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Fase 2 per la scuola: riapre a maggio o chiude fino a settembre

Daniela Saraco 15 Aprile 2020
D. S.
15/12/2024

Cosa succede nella fase 2 per la scuola: possibile riapertura delle scuole superiori ed Università? Ultimi aggiornamenti e news sulle scuole aperte dal 4 maggio 2020.

Il ministro del MIUR Azzolina non si sbilancia, ma il comparto scuola nei prossimi giorni sarà interessato da significative novità e cambiamenti. Potrebbero essere due le ipotesi al vaglio dal Ministro: possibile riapertura entro il 18 maggio 2020. Oppure scuole chiuse fino a settembre 2020.

Il premier Conte nella sua ultima conferenza ha annunciato il lockdown per la pandemia da Covid-19  fino al prossimo 3 maggio. Le scuole, invece,saranno  chiuse almeno fino al 18 maggio. Ma è probabile un rientro tra i banchi di scuola?

L’Italia si appresta a passare alla cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus.

Il che significa che molte attività potranno riaprire, anche se ci sarà sempre il divieto di assembramento. Le scuole, dunque, potrebbero restare chiuse. È un rincorrersi di date, ma al momento nessuna confermata. Gli scenari possibili sono tre. C’è chi ipotizza, infatti, una riapertura delle scuole direttamente al 18 maggio. Chi, invece, ritiene doveroso attendere settembre. Infine c’è chi, secondo il modello cinese, vuole attendere  almeno 60 giorni. Il comitato tecnico scientifico che affianca il Governo in queste decisioni, ribadisce l’importanza di osservare ancora le misure di contenimento. Questo perché le varie regioni italiane sono state contagiate in tempi e modi diversi. Dunque anche il picco dei contagi avrà oscillazioni diverse. La curva che si sta mantenendo stabile al Nord, potrebbe, infatti, salire al Sud, che è stato colpito in ritardo.

Per il momento potranno riaprire librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini. Potrebbe, dunque, arrivare il via libera anche  per alcune imprese di supporto al comparto alimentare e farmaceutico, così come per alcune aziende meccaniche. Non sarà, però, consentito stare in gruppo per strada, così come l’ingresso nei negozi dovrà essere scaglionato. Gli scienziati ipotizzano un calo sensibile dell’epidemia da fine aprile. Dunque, una riapertura delle scuole a partire da metà  maggio, può essere un’ipotesi possibile. Vediamo  quali sono le ipotesi della fase 2 per le scuole.

Fase 2 per la scuola: possibile riapertura a maggio o chiusura fino a settembre

Il 13 aprile termina il divieto di chiusura delle attività commerciali. Il Governo, dunque, annuncerà una serie di indicazioni per dirigere il paese verso la fase 2. La scuola deve comunque attendere il 18 maggio, data inserita nell’ultimo decreto per un eventuale rientro. Ma le scuole riapriranno davvero? Al momento è difficile ipotizzare un rientro tra i banchi di scuola. Per definizione, infatti, le classi rappresentano un assembramento. E’ impensabile, inoltre, poter svolgere le lezioni con la bocca sempre coperta dalla mascherina. Il problema più serio riguarda gli edifici scolastici, spesso inadeguati per dimensioni, dove è impossibile rispettare le misure di sicurezza. Dunque  non è prevedibile mantenere le distanze di sicurezza e  stare ad un metro tra un banco e l’altro.

Di conseguenza, per gli esperti non è ipotizzabile l’apertura di asili, scuole e università a maggio. Le scuole, infatti, coinvolgono circa 12 milioni di persone fra docenti, studenti e genitori. Sorvegliare così tanta gente per il rispetto delle misure di contenimento sarebbe troppo difficile ed impegnativo. Per cui, a scuola si tornerà con tutta probabilità a settembre e, anche in quel caso, con modalità nuove di distanziamento. Per questo continua la didattica a distanza che permette al comparto scuola di non fermarsi e agli alunni di convalidare l’anno.

Ipotesi di chiusura scuola anche a settembre per emergenza Covid19

Siamo davvero sicuri che a Settembre l’anno scolastico riprenderà normalmente? La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, ha chiarito che le scuole riapriranno solo quando l’emergenza sanitaria da Covid-19 sarà rientrata. Questo, infatti,  permette agli  studenti di rientrare a scuola nella massima sicurezza. Dunque, saranno le autorità sanitarie a dare l’ok per il ritorno alle classiche lezioni. Ma  come sarà il rientro a settembre 2020? In base alle disposizioni del decreto scuola, le prime settimane di settembre saranno dedicate al recupero degli apprendimenti per tutti gli ordini e gradi di scuola. L’anno scolastico potrebbe quindi ripartire il 21 settembre.

Molte regioni vogliono scegliere in autonomia il calendario scolastico. Questo perchè bisogna valutare la gravità della pandemia nella propria zona. Tutto dipende dall’evoluzione dell’emergenza in corso. Il ministero dell’Istruzione sta comunque lavorando sul prossimo step  delle scuole per settembre.  Sembra, però, improbabile il rientro per i più piccoli.  Questo perchè per le scuole dell’infanzia è impossibile mantenere il  distanziamento sociale. Così come è impossibile immaginare di bloccare i bambini o di fargli indossare  mascherine e guanti.  Dalla sua pagina Facebook il vice Ministro Ascani, anche lei contagiata e guarita dal coronavirus, rassicura:”Concluso questo periodo, dovremo ripartire. E più che focalizzarci sul quando, è fondamentale occuparci di come riaprire. In questo senso è importante l’annuncio della cabina di regia formata da psicologi, sociologi e manager, che avrà il compito di lavorare per la fase 2, quella di convivenza col virus.”

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto