>
  • Andreotti
  • Miraglia
  • Ward
  • Scorza
  • Mazzone
  • Falco
  • Baietti
  • Casciello
  • Santaniello
  • Rinaldi
  • Crepet
  • Barnaba
  • Boschetti
  • Califano
  • Grassotti
  • Napolitani
  • De Leo
  • Chelini
  • Bonetti
  • Tassone
  • Valorzi
  • Paleari
  • Quarta
  • Meoli
  • Buzzatti
  • Gelisio
  • Rossetto
  • Alemanno
  • Quaglia
  • Coniglio
  • Bonanni
  • Cocchi
  • Algeri
  • Leone
  • Carfagna
  • di Geso
  • Ferrante
  • Romano
  • Romano
  • Pasquino
  • Catizone
  • Antonucci
  • De Luca
  • Gnudi
  • Liguori
  • Cacciatore
  • de Durante
  • Dalia
  • Bruzzone

Analisi del testo maturità 2019: come si fa e cosa scrivere

Daniela Saraco 13 Giugno 2019
D. S.
14/12/2024

Consigli per come fare l'analisi del testo durante la maturità 2019: come si fa la tipologia a della prima prova scritta degli esami di stato e cosa scrivere.

Come si fa l’analisi del testo letterario? Proviamo a tracciare una guida con alcuni esempi secondo le tracce svolte delle simulazioni Miur. Capiamo i passaggi da seguire.

Come prima prova agli esami di stato per la maturità 2019, ritroviamo la prova di tipologia A. Il primo scritto da affrontare è la prova di italiano, composta da sette tracce, due delle quali riguardano l’analisi del testo, narrativo o poetico.

I maturandi devono studiare non pochi autori, dato che il Miur considera validi quelli che abbracciano il periodo dell’Unità d’Italia in poi. Nelle date stabilite, il Miur per le simulazioni della prima prova ha proposto “Il fu Mattia Pascal”, Giovanni Pascoli, Elsa Morante.

E ancora, la lirica di Montale, l’autore più ricorrente negli esami di stato, scelto già tre volte dal duemila  ad oggi. Per Pascoli, sono state sottoposte cinque domande a cui dare risposte. Una tipologia di analisi  per guidare il lavoro degli studenti.

Gli studenti che decideranno di fare una delle due prove della tipologia A alla maturità possono seguire questo articolo per svolgere un buon lavoro. Allora iniziamo a capirne di più!

Come fare l’analisi del testo alla maturità 2019: esami prove tipologia A anni precedenti

La tipologia A della prima prova maturità è l’analisi di una poesia o di un testo letterario. Bisogna , dunque, comprendere il testo, analizzarlo ed esprimere le proprie considerazioni personali. Ma cosa deve contenere? Per svolgere un lavoro soddisfacente, l’analisi del testo deve contenere:

  • Comprensione generale;
  • Analisi;
  • Approfondimenti.

La comprensione del testo va gestita a seconda che sia un testo in prosa o in versi. Se siamo di fronte ad un testo letterario, bisogna sviluppare un breve riassunto, fare l’analisi e  studiarne i personaggi. Per fare una buona impressione sulla commissione e sperare in una buona valutazione è possibile analizzare anche lo stile dell’autore.

Se, invece, ci ritroviamo ad analizzare una poesia, bisognerà  riscriverla facendo una parafrasi, commentando eventuali figure retoriche e  la metrica utilizzata. Anche in questo caso, parlare dell’ autore, potrebbe essere un approfondimento da valutare positivamente.

Consigli ed esempi di prima prova tipologia A esami di maturità

Le tracce pubblicate dal Miur per le simulazioni di maturità sono state  accolte dagli studenti nei mesi di Febbraio e di Marzo. Ora è bene ripassare tutti gli autori che potrebbero essere i protagonisti dell’appuntamento con la prima prova del 19 giugno. Considerando che gli anniversari storici, potrebbero essere presi in considerazione, sarebbe opportuno ricordare, per esempio:

  • Italo Svevo- 90 anni dalla morte dell’autore;
  • Oriana Fallaci- 90 anni dalla nascita.

Per svolgere una buon esame, è importante ricordare di leggere attentamente l’ introduzione e il brano stesso, spesso è lì che si nascondono le maggiori informazioni per sviluppare il lavoro. Procedere, poi, con la stesura di una scaletta per appuntare i punti primari per la stessa analisi:

  • Introduzione
  • Comprensione del testo (tematica e riassunto o parafrasi)
  • Argomenti trattati, stile, analisi formale
  • Approfondimento e conclusione (confronti)

Per gli oltre 500 mila studenti che affronteranno gli esami di maturità quest’anno, le novità da affrontare non sono state poche. L’unica cosa sempre valida e senza tempo è l’ augurio di buon vento per tutti i maturandi: in bocca al lupo!

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto