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Come prepararsi al test medicina 2019: cosa studiare per la prova

Daniela Saraco 19 Agosto 2019
D. S.
20/04/2024

Consigli per prepararsi al test di medicina 2019: dalle domande degli anni precedenti ai consigli su cosa studiare e quali argomenti approfondire per superare la prova d'accesso.

Il 3 settembre si avvicina e pertanto  è bene prepararsi per il superamento del test di medicina. Studiare ed allenarsi sono indispensabili per arrivare preparati alla prova, visto che  in Italia la Facoltà di Medicina è a numero chiuso e bisogna assolutamente superare il test  d’ammissione!

Ma cosa studiare? Come allenarsi? Quanto tempo dedicare alla teoria e quanto all’ allenamento con i quesiti a risposta multipla?

Le cose da fare sono tante, ma è necessario organizzare il lavoro. Il primo passo da fare è  consultare i programmi ministeriali ed analizzare  gli argomenti da studiare. Le materie alla base del test  sono Biologia, Chimica, Fisica e Matematica.

Si possono utilizzare i libri di scuola o acquistare libri appositi che contengono sintesi su tutti gli argomenti e simulazioni per allenarsi. Per ciò che concerne  i quesiti di Logica, invece, non c’è un programma da studiare: la prima cosa da fare è capire quali sono le tipologie di domanda inserite nel test e quali sono i trucchi per rispondere correttamente e in modo veloce. Anche per i quesiti di Cultura generale, che  quest’anno sono 12 , non c’è un programma da studiare, ma bisogna affidarsi alle proprie conoscenze acquisite a scuola e durante la vita di tutti i giorni.

Come prepararsi al test medicina per superare la prova e domande test anni precedenti

Ogni percorso di preparazione al test di Medicina è diverso. Molto dipende dalla scuola di provenienza  e da quali basi scientifiche si hanno appreso nel percorso scolastico. Per questo l’ideale è capire qual è il livello di preparazione iniziale per poi  approfondire gli argomenti principali.

Ma per superare i test di ammissione di Medicina una preparazione scolastica anche eccellente può non essere sufficiente: è necessario, infatti, sviluppare una competenza specifica relativa alla comprensione dei quesiti e all’ applicazione a casi specifici di nozioni e procedimenti generali di risoluzione. Per questo l’esercitazione e le simulazioni restano il modo migliore per superare la prova d’ingresso.

Come funziona la prova di ammissione: quali sono le domande del test

Tra le cosa da sapere per prepararsi al meglio al test medicina 2019, ci sono le domande: è importante conoscere il modo in cui è strutturato il test d’ingresso a medicina e chirurgia.

In particolare le domande della prova di ammissione 2019 saranno:

  • dodici (12) quesiti di cultura generale;
  • dieci (10) di ragionamento logico;
  • diciotto (18) di biologia;
  • dodici (12) di chimica;
  • otto (8) di fisica e matematica.

Gli argomenti da studiare per il test medicina 2019 sono indicati nel bando Miur, nello specifico:

  • Cultura generale e ragionamento logico: bisogna completare logicamente un ragionamento in modo coerente. I quesiti si basano  su saggi scientifici o narrativi di autori sia classici che contemporanei, oppure testi di attualità comparsi su quotidiani o su riviste. Le domande di cultura generale vertono su tematiche affrontate nel corso degli studi o presenti del discorso pubblico contemporaneo. Per l’ambito storico i quesiti possono riguardare gli aspetti caratterizzanti della storia del Novecento e il mondo attuale.
  • Biologia: verte sulla  conoscenza dei viventi, le molecole organiche presenti negli organismi e le loro funzioni; la cellula ; bioenergetica; genetica,  anatomia degli animali e dell’uomo; sistemi ed apparati dell’umano.
  • Chimica: si basa sulla composizione della materia; leggi dei gas perfetti; struttura dell’atomo e sistema periodico; legamenti chimici; chimica inorganica; reazione chimiche e stechiometria; soluzioni; equilibri in soluzione acquosa;  fondamenti di chimica organica.
  • Fisica: si richiedono conoscenze circa le misure; cinematica; dinamica; meccanica dei fluidi; termologia e termodinamica; elettrostatica ed elettrodinamica.
  • Matematica: gli argomenti prioritari sono insiemi numerici; algebra; funzioni; geometria; probabilità e statistica.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto