>
  • Baietti
  • Casciello
  • Grassotti
  • Leone
  • Falco
  • Ward
  • Quaglia
  • Pasquino
  • Cocchi
  • de Durante
  • Rossetto
  • Gnudi
  • Boschetti
  • Barnaba
  • Crepet
  • Gelisio
  • Liguori
  • Scorza
  • Alemanno
  • Quarta
  • Carfagna
  • Bonetti
  • Dalia
  • Rinaldi
  • Meoli
  • di Geso
  • Califano
  • Catizone
  • Cacciatore
  • Buzzatti
  • Mazzone
  • Valorzi
  • Antonucci
  • De Luca
  • Algeri
  • Bonanni
  • Chelini
  • Romano
  • Romano
  • Santaniello
  • Miraglia
  • Ferrante
  • Paleari
  • Tassone
  • Bruzzone
  • Napolitani
  • Coniglio
  • Andreotti
  • De Leo

Prove scritte esame avvocato: abolizione e riforma necessarie

Martina Sapio 5 Aprile 2021
M. S.
29/03/2024

Abolizione prove scritte esame avvocato e riforma forense necessarie degli esami di abilitazione all'esercizio della professione sempre più vicina.

I temi scritti dell’esame d’avvocatura sono stati modificati. La modifica, intervenuta con il nuovo governo Draghi e con la ministra della giustizia Marta Cartabia, ha cambiato radicalmente questa decennale istituzione. A partire dal 2021 gli scritti per l’esame da avvocato saranno in parte sostituite da un orale su un caso pratico.  Questo orale ha poi come oggetto materie diverse, che cambiano in base alle scelte del candidato.

Ovviamente la questione non è così facile. L’eliminazione rientra in un programma più vasto, di semplificazione del procedimento. Le lunghe attese per gli esiti dell’esame da avvocato e le varie difficoltà a queste legate non erano più sopportabili. Almeno, secondo l’opinione del legislatore.

La nuova disciplina quindi prevede non solo prove diverse, ma anche una diversa distribuzione delle materie. Da una parte si accoglie con favore la riforma di un sistema che secondo alcuni non era più adatto alla modernità. Dall’altra sorgono numerosi dubbi.

Questi ultimi riguardano possibili profili di incostituzionalità, svantaggi per i praticanti legali, e soprattutto il ritardo nell’annuncio di questa modifica. Oltre, ovviamente, alle opinioni di chi riteneva funzionante la vecchia struttura.

Sulla riforma forense con abolizione delle prove scritte esame avvocato, come sarà e cosa cambia, abbiamo sentito Michele Bonetti, avv. amministrativista.

Abolizione prove scritte esame avvocato: nuova riforma forense, cosa cambia e perché necessaria

Come già premesso, prove scritte all’esame avvocato abolite di recente rappresentano una conferma. Ma cosa cambia e cosa prevede la nuova struttura, modificata per l’abilitazione all’esercizio della professione forense?

“La riforma è circoscritta -a detta del Ministero- a questo anno. È stato emanato un decreto legge che ha disciplinato ex novo due nuove prove orali, il c.d. “orale rinforzato”. – Ci informa l’avv. amminitrativista Michele Bonetti -.

“La prima prova, in sostituzione dello scritto, sulla risoluzione di un caso pratico su una materia scelta preventivamente dal candidato, tra civile, penale e amministrativo.” 

Tale prova della durata di un’ora, sarà suddivisa in due fasi, la prima mezz’ora in cui il candidato dovrà analizzare e studiare la traccia. La seconda mezz’ora in cui il candidato dovrà esporre alla commissione, composta da tre membri, la soluzione del caso esaminato.” 

“La seconda ed ultima prova invece consisterà in un’ulteriore orale. Questa discussione avrà ad oggetto le cinque materie, quattro “sostanziali” ed una procedura, più deontologia, così come previsto prima della riforma forense.” – Precisa il professionista in diritto -.

Perché era necessaria una riforma e l’abolizione delle prove scritte all’esame avvocato?

“Sicuramente era necessario dare delle certezze a molti praticanti avvocati che hanno per molto tempo subito l’indecisione ministeriale. Tuttavia, non credo che vi fosse la necessità di riformare le modalità di espletamento delle prove. Sarebbe stato più opportuno difatti modificare l’organizzazione per lo svolgimento delle stesse. (Almeno) frazionando nei limiti del possibile i candidati in più sedi, ma mantenendo comunque almeno una prova scritta.” – Ci tiene a far sapere l’Avv Michele Bonetti -.

Questa riforma è secondo me altrettanto inadatta. Ho suggerito di mantenere lo scritto sull’atto giudiziario, di civile, penale o amministrativo. È impensabile oggi cambiare così radicalmente le regole del gioco. Inoltre non si deve dimenticare che questa professione in molti casi si svolge per iscritto, mediante scambio cartolare.”

Cosa ne pensano i praticanti avvocati degli esami

Le prove scritte per l’avvocatura dello stato sono una storica istituzione. Per questo, molti non hanno visto di buon occhi la loro parziale eliminazione. E tuttavia l’opinione pubblica già si aspettava un intervento della Cartabia, almeno per quest’anno.

Ma cosa pensano della riforma  e dell’abolizione delle prove scritte dell’esame avvocato i praticanti? A farcelo sapere sono Fabrizio, Mario e Alessandro aspiranti avvocati.

“Secondo me è una riforma che si risolve a svantaggio dei candidati, che hanno da sempre riposto fiducia nelle abilità scritte, visto che il concorso è sempre stato fondato su una parte scritta e una parte orale.” – Ci dice Fabrizio – “Adesso invece è più complicato nella misura in cui richiede un’abilità che non era mai stata richiesta prima. Quella di elaborare una soluzione per un caso in un lasso di tempo molto contenuto e quindi richiede un’abilità pratica differente”

Non è una buona riforma. Si trovano modalità alternative, esistono piattaforme che permettono il controllo di cosa si scrive al computer.” – Dice Mario sostenendo che le prove scritte dell’esame avvocato potevano essere telematiche -.

Secondo i compiti sono essenziali perché il professionista legale non deve solo imparare i contenuti delle discipline specifiche, ma deve anche avere competenze di scrittura giuridica perché deve scrivere le memorie. Non puoi essere avvocato senza avere le competenze scritte.”

“Io penso che non sia possibile uno scritto a casa.” – Dice invece il praticante Alessandro –. “Ci sono problemi di efficienza dei controlli. Però secondo me al tempo stesso bisogna incrementare i controlli sull’orale per evitare clientelismi. Questo perché comunque con prove in presenza ci sono molte più possibilità di corruzione, perché non ci sono compiti a cui appigliarsi.”

Riforma esame avvocato: come potrebbe essere ulteriormente cambiato

Il recente cambiamento delle prove scritte esame avvocato è stato un caso isolato ed autonomo, non avendo modificato il regime generale delle prove scritte dei concorsi pubblici (come per esempio le prove scritte della polizia di stato).

Ma, proprio perchè riferito solo a quest’ambito, ci sono state voci dell’opinione pubblica sollevatesi in contrasto. E alcune di queste suggeriscono ulteriori modifiche.

Ma quindi potrebbe essere ulteriormente cambiato l’esame di avvocato? Cosa chiedono i praticanti dopo la precedente richiesta d’incontro a Bonafede?

(Il regime d’esame) è difficilmente modificabile, ormai. Inoltre modificare nuovamente le carte in tavola sarebbe deleterio per i praticanti avvocati che comunque devono avere certezze sul loro futuro professionale. Questa è già la terza modifica.” Sottolinea l’avv. in diritto amministrativo Michele Bonetti –

“Tutto è iniziato con il Ministro Bonafede, con preavviso di un mese dalle date fissate per lo svolgimento degli scritti, un rinvio sine die. Poi, dopo la fissazione delle prove con le medesime modalità vi è stata la dichiarazione di un ulteriore rinvio con mutamento dello svolgimento delle prove. Ed infine, la bozza seguita dalla pubblicazione del decreto legge che disciplina questo ultimo orale rafforzato. 

Tuttavia, a mio parere, la riforma presenta una serie di profili di illegittimità, non da ultimo una forte penalizzazione dei candidati amministrativisti. Come detto, si vedono costretti a portare sia civile che penale alla seconda prova.” – Sottolinea Bonetti -.

“Alcuni candidati aspiranti amministrativisti, a seguito del mutamento delle regole hanno deciso di cambiare i propri programmi e sostenere la prima prova in penale o civile. Ciò in quanto la seconda prova orale è divenuta decisamente troppo rischiosa. Richiede una mole di studio difficilmente affrontabile in un lasso di tempo che potrebbe essere di soli trenta giorni.“ – Conclude l’avvocato Michele Bonetti -.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto