Le prove scritte dell’esame avvocato sono basate su argomenti scelti dal Ministero della Giustizia. La terza prova è incentrata sulla redazione di un atto giudiziario. La sua elaborazione richiede conoscenze relative sia al diritto sostanziale (diritto civile, penale, amministrativo), sia al diritto processuale (procedura civile, penale, amministrativo). Questa prova richiede adeguate conoscenze giuridiche, sia teoriche, sia pratiche. La redazione dell’atto impone l’ottemperanza ad appositi schemi giuridici.
Durante la sua formazione, l’avvocato impara a padroneggiare la legge e le sue tecniche. Durante la sua carriera, redigerà contratti, emetterà giudizi o emetterà regolamenti.
Questi saranno letti e compresi dai suoi colleghi, e non solo. Imparare a esprimersi chiaramente e puntare alla comprensione del pubblico in generale è una necessità sociale ed economica che le aspiranti toghe devono considerare.
Un libero professionista dovrà scrivere documenti normativi (leggi, ordini, decreti, regolamenti, ecc.) e lettere amministrative. Ma anche documenti giudiziari (sentenze, citazioni, osservazioni, ecc.); documenti contrattuali (contratti, condizioni generali, atti notarili, ecc.). Durante la formazione, è necessario acquisire un chiaro metodo di redazione legale. Ma anche se sono note le regole di leggibilità e chiarezza di un testo legale. Imparare ad applicarle metodicamente quando si scrive, ad esempio, un atto giudiziario, è la sfida della formazione.
Ecco quindi alcuni consigli per la terza prova esame avvocato 2019, e le tracce degli anni precedenti per esercitarsi.
Terza prova esame avvocato 2019: tracce svolte parere civile degli anni passati PDF
Al seguente link, gli svolgimenti delle tracce degli anni precedenti per verificare argomenti e soluzioni dell‘atto giudiziario proposto in sede d’esame. La terza prova scritta verifica quanto il candidato ha imparato durante la pratica forense. E’ necessario aver svolto una buona pratica, aver avuto la possibilità di redigere, durante i due anni di praticantato, atti, citazioni, ricorsi ed istanze varie, in modo da saper articolare poi nel caso specifico, il tema oggetto della prova d’esame. In generale il candidato deve dimpostrare di conoscere i vari schemi previsti per ciascun atto. Deve quindi padroneggiare le tecniche di chiaro linguaggio giuridico; applicarle seguendo il processo di redazione previsto per il suo testo. Inoltre un bravo avvocato deve saper valutare e migliorare i suoi testi legali, in modo da renderli completamente leggibili e comprensibili per i loro destinatari.
Nei tribunali, questa capacità di scrittura dell’avvocato, farà la differenza. D’altronde, qualunque cosa possa aver detto l’avvocato, è sulla parola scritta, e non solo sulla memoria di ciò che è stato detto, che il giudice lavorerà. In base a quanto riportato nel fascicolo, il giudice verificherà la realtà di ciò che è stato dichiarato, analizzerà i documenti e deciderà. E’ quindi importante imparare a scrivere qualsiasi documento e testo legale, perché l’ammissione all’orale è prevista solo per i candidati che dimostreranno di essere pronti ad entrare sul mercato del lavoro in qualità di professionisti.
Terzo compito scritto esami avvocato 2019: come scrivere pareri civile
Come si scrive un atto giudiziario? Dopo aver individuato l’atto più idoneo, il candidato deve elencare tutte le norme ed i principi ad esso correlati. Successivamente citare le massime giurisprudenziali di riferimento. Si indica quindi la natura dell’atto giudiziario da adottare, inserendo all’interno dello schema giuridico i dettagli relativi al quesito. Infine non resta che formulare le richieste (da espletare a beneficio, o per conto, del cliente) e redigere, se necessario, le eventuali annotazioni (con riferimenti normativi).
L’atto di citazione, ad esempio, ha uno schema fisso: l’intestazione, l’esposizione dei motivi, le richieste istruttorie e le conclusioni da formulare. Quindi, anche per un semplice ricorso, sia esso effettuato per decreto ingiuntivo o per sequestro conservativo, si osservano i medesimi schemi logici. Pertanto, se il candidato si p esercitato durante il praticantato, non dovrebbe aver grandi problemi nella redazione di un atto giudiziario. Spesso, purtroppo, non tutti i candidati sostengono l’esame di avvocato con alle spalle una buona pratica. Ed in questo caso l’aspirante avvocato resta ancorato ad una preparazione prettamente teorica, che potrebbe esser sufficiente per la redazione dei pareri, ma non per l’atto giudiziario.