>
  • Scorza
  • Barnaba
  • Pasquino
  • Rossetto
  • Meoli
  • Alemanno
  • Grassotti
  • Dalia
  • Chelini
  • Valorzi
  • de Durante
  • Gelisio
  • Falco
  • Bonanni
  • Ward
  • Santaniello
  • Ferrante
  • Gnudi
  • Boschetti
  • De Luca
  • Crepet
  • Andreotti
  • Leone
  • Antonucci
  • Paleari
  • Cacciatore
  • Algeri
  • Baietti
  • Catizone
  • Buzzatti
  • Quaglia
  • Casciello
  • Romano
  • Cocchi
  • Coniglio
  • Miraglia
  • Tassone
  • Quarta
  • Mazzone
  • Califano
  • Carfagna
  • Napolitani
  • Liguori
  • Rinaldi
  • di Geso
  • Romano
  • Bonetti
  • De Leo
  • Bruzzone

Diventare avvocato in Romania: costi esame abilitazione avocat

Redazione Controcampus 26 Ottobre 2013
R. C.
15/04/2024

Ecco come diventare avvocato in Romania.

Dai costi elle modalità previste per chi sceglie questa strada alternativa dell’abilitazione all’esercizio della professione forense.

La ricerca compulsiva di strade alternative all’abilitazione italiana rappresentano ormai un fenomeno in rapida ascesa che investe ogni anno migliaia di aspiranti avvocati, stanchi di dover sottostare ad una selezione non proprio naturale.

Su 57 mila praticanti la percentuale di chi non ce la fa a passare l’Esame di Stato ammonta al 30%.

Il mercato è saturo: 234mila tra occupati e precari, cui  si aggiungono i 57mila praticanti in attesa di conoscere il loro futuro. La via spagnola è in fase di abbandono, sotto la lente di ingrandimento c’è ora una nuova scorciatoia: la Romania.

Così mentre la Spagna regolamenta la professione forense (ley espanola 30 ottobre 2006, n. 34) rendendo obbligatorio, seppur tra periodi transitori e rinvii vari, la frequenza di un Master en Abogacia e di un esame di Stato, il turismo forense si sposta in Romania. È la Transilvania l’ultimo eldorado dei nostri laureati in giurisprudenza, in fuga dalla roulette russa dell’esame di abilitazione italiano, che ogni anno falcidia, considerando il 70% dei candidati, troncando aspettative e sacrifici di migliaia di giovani e delle rispettive famiglie.

Ecco il procedimento per come diventare avvocato in Romania. L’abilitazione è un problema? Diventa avocat definitiv. Prove più blande ed abilitazione in cassaforte. La fase è ancora pionieristica, ma la procedura per diventare avvocato in Romania appare decisamente più snella e rapida di quella nostrana. In sintesi il percorso romeno, a differenza di quello spagnolo, prevede un esame di abilitazione e ha per oggetto quattro materie: diritto civile, penale e le due procedure e non nove o dieci come in Spagna. La legge 51 del 1995 per l’accesso alla professione in Romania impone, per diventare un  avvocato junior, un primo esame e poi un periodo di pratica biennale sotto la supervisione di un avvocato con almeno 6 anni di anzianità al termine del quale è previsto appunto l’esame per divenire avocat definitif.

Come diventare avvocato in Romania: percorso rumeno per conseguire il titolo di avocat

  • il praticante italiano che volesse sostenere l’esame di avvocato in Romania ai sensi della Direttiva 98/5/CE deve essere in possesso dei seguenti requisiti: laurea italiana in Giurisprudenza e Certificato di pratica forense legale in Italia.
    • avvio del procedimento amministrativo di omologazione del titolo di laurea italiano: dimostrato il possesso dei suddetti requisiti, è possibile inoltrare richiesta di omologazione al Ministero dell’Educazione e della Ricerca e dello Sport di Bucarest (unico ente riconosciuto per il rilascio dell’atto di risoluzione) per ottenere l’autorizzazione dell’equipollenza della laurea Italiana nella corrispondente laurea rumena. È necessario telefonare all’ambasciata romena a Roma che in breve tempo fornisce tutte le informazioni possibili, inviando i moduli di domanda e l’elenco dei documenti da produrre. Questi vanno tradotti in romeno e portati a legalizzare al consolato spagnolo più vicino con una spesa di circa 15 € per foglio. Dopo circa un anno viene comunicato che la richiesta è stata accettata. Nei sei mesi successivi vengono comunicati gli esami integrativi da sostenere e la richiesta della scelta dell’università.
    • effettuazione di uno stage presso un avvocato accreditato (equivalente alla nostra pratica forense, della durata di 2 anni)
    • esame di abilitazione da effettuarsi in un capoluogo di regione romeno (la legge prevede espressamente che l’esame venga sostenuto in Romania).  L’esame si svolge a crocette: 60 domande a risposta multipla su quattro materie: diritto civile, penale e le due procedure, ovviamente in lingua italiana.
      • iscrizione all’albo romeno di riferimento;
      • conclusa l’abilitazione, in base alla legge europea, chi è munito del titolo di avvocato in Romania ed intenda esercitare la sua attività in Italia, può alternativamente: chiedere al Ministero della Giustizia italiano l’immediato riconoscimento del titolo di avvocato in Romania con iscrizione al relativo albo. Il Ministero della Giustizia, previo parere della Conferenza dei Servizi, stabilisce quali prove il soggetto deve sostenere per compensare la diversità di formazione rispetto alla legge italiana (la cosiddetta prova attitudinale) oppure può chiedere l’iscrizione nella sezione speciale dell’Albo del foro italiano nel luogo ove intende esercitare l’attività professionale, avvalendosi del procedimento di “stabilimento/integrazione”. Dopo un periodo di tre anni di effettiva attività in Italia, il professionista può chiedere di essere integrato con il titolo di avvocato italiano e iscritto nell’Albo ordinario. In questo caso, l’interessato è esonerato dal sostenere la prova attitudinale.
      • l’iscrizione all’albo degli avvocati stabiliti si ottiene mediante apposita richiesta corredata con una serie di documenti attestanti l’identità, la formazione e il titolo professionale del richiedente. Dalla presentazione della richiesta alla data di iscrizione all’albo speciale passano abitualmente dai 15 ai 35 giorni. Una volta iscritto all’albo speciale, l’avocat potrà esercitare senza alcun limite la professione di avvocato.

Come diventare avvocato in Romania e quanto costa

Per diventare avvocato in Romania bastano 7000 euro. Come a dire che, con qualche giorno trascorso in Romania, anche realizzare un sogno che per la maggior parte dei giovani avvocati italiani giunge dopo anni di sacrifici e spese sanguinose può essere tutt’altro che proibitivo.

Loro, i praticanti in fuga verso la Romania, ci scommettono il futuro. Sbarcano in Transilvania, affittano camere (costo medio a 200 euro, per pochi giorni), ammazzano il tempo tra caffè ristretti e sogni di gloria.

Le procedure di omologazione per l’abilitato avvocato in Romania richiedono il pagamento di una tassa di 92,83 euro tramite bonifico bancario direttamente al Conto Corrente del Ministero romeno dell’Istruzione. Tutte da valutare, invece, le spese relative al superamento dell’esame. Il menù disegnato dalle società di tutoraggio prevede un esborso tra 5.000-10.000,00 euro per  un pacchetto al inclusive, che spazia dallo svolgimento delle pratiche amministrative all’ammissione all’esame, con annesse simulazioni, passando per i corsi di apprendimento della lingua romena (700 euro in media), garantendo addirittura che non sarà necessario mettere piede in Spagna o Romania. Neppure una volta.

Come diventare avvocato in Romania: classifica

  • CEPU
  • Omologazione Titoli
  • LeStanzediLeonardo
  • TitoliSpagna.com
  • ItaloAbogados
  • Avocatul-meu
  • Eurolex
  • Bota

I listini riportati dai siti internet su come diventare avvocato in Romania, propongono per cifre che variano sensibilmente a seconda delle agenzie prescelte.

Servizi di successo, seri , collaudati, si apprende dai listini. Alla portata di ogni portafoglio, quindi accessibilissimi. Le tariffe? 7000 euro più Iva per un pacchetto completo. Le offerte si sprecano: dagli esercizi didattici (agli studenti vengono forniti un centinaio di quiz, sessanta dei quali compariranno nel test) alla prenotazione della stanza d’hotel a Bucarest ed affini, passando per il tutoraggio “continuo” (studio, corsi di lingua, pratiche e spostamenti in occasione degli esami). Un tutoring (si lascia intendere) “assolutamente necessario” se si vuole ottenere la sospirata abilitazione. Non si disperino tuttavia  i meno facoltosi, per i quali le agenzie mettono sul piatto pacchetti convenienza altrettanto irrinunciabili. Chiaro il messaggio: in Romania con 2-3000 euro, insomma,  si può fare tutto.

Abilitazione forense in Romania. I Pro e contro. Ma non c’è rosa senza spine. Diventare avvocato in Romania, per quanto agevole appaia, può nascondere sgradevoli controindicazioni. Dovendo perciò scegliere il percorso più conveniente tra quello tricolore e quello romeno, si rende perciò opportuna un’attenta verifica preliminare verificare, capace di soppesare adeguatamente vantaggi e svantaggi, al fine di orientare l’aspirante toga verso la scelta più utile.

Vantaggi di diventare Avvocato in Romania:

  • opportunità di diventare avvocato superando un esame di abilitazione più agevole, equo e selettivo;
  • criteri selettivi più moderni  ed europei. Accesso immediato alla professione forense;
  • ottime prospettive occupazionali, con opportunità inserimento professionale sotto i 30 anni, consentendo ai neolaureati di esercitare con profitto, sfuggendo alle maglie del precariato;
  • risparmiare anni grazie a master e tirocini professionali più snelli, con tempi di formazione sensibilmente accorciati;
  • procedure di abilitazione più snelle e tempi di attesa più rapidi sia per l’abilitazione che per l’iscrizione agli appositi albi professionali;
  • vantaggio competitivo legato al conseguimento di un titolo “internazionale”: l’omologazione del titolo di laurea in Romania arricchisce il curriculum vitae, ti fa diventare avvocato europeo, titolo che consente di svolgere stabilmente l’attività forense in ogni Stato UE
  • apprendimento della lingua straniera (il romeno) con l’opportunità di interagire con una clientela internazionale, acquisendo un know how professionale aggiuntivo.

Svantaggi di diventare Avvocato in Romania

  • alti costi di preparazione all’esame di abilitazione piuttosto onerosi (circa 7000 euro a candidato tra testi, tasse di omologazione dei titoli, trasferte in Romania);
  • tempi di richiesta per l’omologazione del titolo di laurea in Giurisprudenza relativamente lunghi (1 anno);
  • apprendimento della lingua romena complicato e dispendioso (per un corso di primo livello servono circa 600 euro, ma occorre una preparazione più accurata e settoriale);
  • atteggiamento non univoco degli Ordini forensi italiani rispetto alle domande di iscrizione all’albo degli avvocati stabiliti/integrati provenienti da legali comunitari (ivi compresi gli avocat), che le rifiutano le richieste, causando, anche in considerazione degli eventuali ricorsi, inevitabili disagi ed allungamenti nei tempi di accettazione;
  • da non sottovalutare il pericolo “frode”, rappresentato dall’infinità di agenzie di tutoraggio che propinano all’aspirante avvocato in Romania servizi e pacchetti spesso ingannevoli e cari, senza sottilizzare troppo sulla inadeguatezza degli stessi;
  • difficoltà di integrazione professionale e competitiva connesse all’immagine svalutante che caratterizza l’avvocato abilitato in Romania: declassato alegale di serie B,  marchiato di slealtà ed incompetenza dai colleghi italiani, che, ponendo in essere condotte discriminatorie spesso ai limiti del  mobbing, incoraggiano nel cliente atteggiamento squalificante di diffidenza ed inadeguatezza con grave pregiudizio al libera pratica della professione in terra italiana.

In Collaborazione con Matteo Napoli

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto